A VERBANIA la TERZA SESSIONE del CORSO di FORMAZIONE – PROGETTO FILIERA ECO ALIMENTARE
Il corso, riservato agli iscritti ai Comprensori Alpini di Caccia VCO1, VCO2, VCO3 ed alla Polizia Provinciale, si inserisce nell’ambito dell’azione 4 del progetto “Filiera Eco-alimentare” finanziato con il contributo di Fondazione Cariplo.
SESSIONE 3
comprensorio Alpino VCO1 a Verbania
martedì 14 luglio 2015 ore 20.00/22.00
Sala Incubatore Provincia VCO
sabato 24 e domenica 26 luglio 2015 dalle 8.30 alle 18.00
PRESENTAZIONE CORSO
Il costante aumento negli ultimi anni sia dei piani di abbattimento degli ungulati selvatici che del carniere stagionale di capi a
disposizione del singolo cacciatore, rendono quanto mai attuale l’opportunità concessa da normative europee e nazionali circa la possibilità di cessione/commercializzazione a centri di lavorazione della selvaggina degli ungulati abbattuti durante la stagione venatoria.
La Comunità Europea si è espressa attraverso i Regolamenti 852-853-854 del 2004 conferendo ai cacciatori, sotto il controllo della Autorità Sanitarie competenti, il ruolo di produttore di alimenti, nonché la responsabilità della salubrità del prodotto cacciato.
Tale ruolo rende però necessaria la conoscenza di tecniche corrette ed idonee a garantire la salubrità delle carni ed il mantenimento delle qualità organolettiche.
Le persone che cacciano selvaggina selvatica al fine di commercializzarla per il consumo umano devono frequentare un corso, regolamentato dalla 852/2004, attraverso il quale vengono fornite nozioni in materia di patologie della selvaggina e di trattamento delle carni dopo la caccia, al fine di per poter eseguire un esame preliminare della selvaggina stessa sul posto. Tale tipologia di esame sostituisce la “visita ante-mortem” che viene effettuata dal veterinario ufficiale sui capi di allevamento.
La formazione deve quindi garantire l’acquisizione delle conoscenze di base del quadro anatomico, fisiologico e comportamentale degli animali a vita libera, attraverso le quali è possibile discriminare eventuali comportamenti anomali e/o modificazioni patologiche avvenute a seguito di malattie, contaminazioni ambientali o altri fattori che possono incidere
sulla salute umana dopo il consumo.
L’obiettivo del corso è fornire ai partecipanti, secondo i dettami di legge, informazioni di carattere igienico-sanitario (tecniche adeguate per manipolazione, trasporto ed eviscerazione) ed elementi conoscitivi in materia di Sanità pubblica (disposizioni legislative, diffusione di malattie infettive nelle specie selvatiche, rischi igienicosanitari e zoonosici per cacciatori e, in generale, operatori del settore).
Un ulteriore scopo è quello di fornire adeguati strumenti gestionali per valorizzare al meglio il prodotto selvaggina in un’ottica di uno sviluppo turistico legato all’eno-gastronomia locale.
Al fine di ottimizzare il recepimento delle informazioni i corsi saranno a numero chiuso.
Il percorso didattico sarà gestito da personale qualificato e già esperto nella materia, in collaborazione con l’ASL locale; al termine delle lezioni è previsto il rilascio di un attestato di raggiungimento delle conoscenze.
Il materiale didattico verrà fornito sotto forma di dispense.